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giovedì 15 gennaio 2015

Una casa alla fine del mondo (romanzo)


Scritto nel 1990 dallo scrittore statunitense premio Pulitzer Michael Cunningham, Una casa alla fine del mondo è un romanzo di formazione che narra le vite di Bobby e Jonathan.

La prima parte del romanzo è ambientata a Cleveland nei primi anni '70. Bobby Morrow è un ragazzino eccentrico, non troppo sveglio, che qualche anno prima ha perso tragicamente il fratello a cui era molto legato e da poco è anche orfano di madre. Jonathan Glover è brillante, ama inventarsi continuamente delle storie e cerca di allentare il rapporto affettivo che lo lega con la madre Alice, che pretende di essere la sua migliore amica. A far scoccare l'attrazione fra i due è proprio la loro diversità e il desiderio reciproco di essere l'altro: Jonathan cerca di imitare in tutti i modi l'amico, indossa i vestiti di Bobby, si fa di spinelli come lui e ascolta la sua stessa musica; Bobby, al contrario, è in cerca di quell'ambiente familiare del quale è stato privato, e comincia ad essere come un secondo figlio per Alice. Giorno dopo giorno i due ragazzi diventano sempre più inseparabili, iniziano anche una relazione sessuale che finisce quando vengono scoperti dalla madre di Jon. In seguito Jon lascia Cleveland per New York, dove inizia l'università, e Bobby si trasferisce dai Glover quando l'ultimo della sua famiglia, il padre, muore.

Dopo diversi anni anche Bobby lascia il Midd-West per trasferirsi a New York. Là si ricongiunge con Jon, che nel frattempo vive con la sua migliore e stravagante amica Clare. Pur essendo Jon apertamente omosessuale, lui e Clare si comportano come se fossero una vecchia coppia sposata e progettano di avere un figlio insieme. Sono gli anni '80, l'AIDS sembra essere la punizione divina scagliata contro i gay, e mentre Jon è terrorizzato all'idea di essere infetto, Bobby e Clare iniziano una relazione. Quando Jon lo viene a sapere sulle prime non ne è affatto felice, capisce di essere innamorato di entrambi e si sente tradito. Ma quando Clare rimane incinta, i tre decidono di lasciare New York per trasferirsi a Woodstock e di crescere insieme il futuro nascituro come un'anormale e felice famiglia.

Nell'ultima parte del romanzo Clare comprende quanto può essere fuorviante per la piccola Rebecca vivere in una famiglia composta da una stramba madre quarantenne e due padri, di cui uno iperemotivo e l'altro omosessuale. Sopraffatta da questo timore abbandona Bobby e Jon, lasciandoli nella casa di campagna nella quale vivevano da ormai due anni, e scappa con sua figlia a Washington.

Il romanzo è scritto in prima persona, con il narratore che cambia ad ogni capitolo. I principali narratori sono i personaggi di Bobby e Jonathan, ma diversi capitoli sono narrati da Alice e Clare.

Dal romanzo è stato tratto l'omonimo film diretto da Michael Mayer ed interpretato da Colin Farrell, Dallas Roberts e Robin Wright Penn.

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