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martedì 24 febbraio 2015

Paddy Power contro l'omofobia


Anche quest'anno Paddy Power sta dalla parte di chi subisce discriminazioni sessuali, in particolar modo nel mondo dello sport, dove sono in molti a nascondere il loro orientamento sessuale per timore di essere stigmatizzati.

Se l'anno scorso i testimonial erano Daniele Dossena e Davide Moscardelli con lo slogan "Dai un calcio all'omofobia" quest'anno a metterci la faccia ci sono i due fuoriclasse Giorgio Chiellini e Radja Nainggolan.



Sul sito dell'iniziativa si legge: Per sorprendere un avversario bisogna cambiare gli schemi. Nello sport, come nella vita. Paddy Power, operatore nel mercato del gaming online di origine irlandese, insieme alle Associazioni Nazionali Arcigay e ArciLesbica, lancia, per il secondo anno consecutivo, una campagna di sensibilizzazione contro l’omofobia, per chiamare a raccolta tutto il mondo dello sport nella lotta contro le discriminazioni. Lo slogan scelto - "Cambiamo gli schemi – #allacciamoli” - invita a un semplice gesto: indossare un paio di lacci color arcobaleno, a sostegno dei diritti di tutti.
I lacci si possono richiedere sul sito www.allacciamoli.it.

Tutte le leghe e i club di calcio, basket e volley riceveranno i lacci arcobaleno da indossare durante le competizioni del week end dal 27 febbraio al 2 marzo. Paddy Power ci invita a fare altrettanto, lanciando, inoltre, un messaggio sui Social (Facebook, Instagram e Twitter) utilizzando l'hashtag #ALLACCIAMOLI.


giovedì 19 febbraio 2015

Poeti dall'Inferno


Non ricordo l'età esatta che avevo quando vidi per la prima volta Poeti dall'Inferno. Meno di 8 anni, questo è sicuro. Non avevo mai visto due uomini baciarsi, ne tanto meno avere un rapporto sessuale. E, al contrario di quello che si potrebbe immaginare, non ne fui affatto scioccata. Anzi, trovavo piuttosto normale che il personaggio che interpretava Thewlis (Paul Verlaine) fosse innamorato del giovane e bellissimo Di Caprio... meno normale era che Di Caprio trovasse sessualmente appetibile un uomo brutto, vecchio e pelato come lo era Thewlis nel film. Ma questo è un altro discorso...


Poeti dall'Inferno, diretto dalla regista polacca Agnieszka Holland nel 1995, è il racconto fedele della complicata relazione sentimentale che i poeti maledetti Paul Verlaine e Arthur Rimbaud ebbero tra il 1871 e il 1873. La prima scena si apre con l'incontro in un Café di Parigi tra Isabelle, la sorella di Rimbaud (Leonardo Di Caprio), e Paul Verlaine (David Thewlis). Con nostalgia e profonda mestizia, Verlaine, ormai vecchio e consumato dall'assenzio, ripercorre i tormentosi e passionali anni vissuti insieme al suo pupillo.
Venti anni prima, dopo essere stato colpito dal nuovo e straordinario modo di fare poesia di questo giovane sconosciuto delle Ardenne, Verlaine invita Rimbaud a Parigi, e rimane immediatamente folgorato dalla sua arroganza, il suo modo sfrontato e dissoluto di pensare e vedere le cose, e dalla sua bellezza e giovinezza (Rimbaud ha solo 16 anni). Verlaine, pur essendo un poeta affermato della Ville Lumière, per problemi economici è costretto a vivere con i genitori della moglie. Questa sua indigenza lo porta a bere molto e a frequentare sempre più spesso l'affascinate Rimbaud. La moglie Mathilde, incinta e gelosa del rapporto (diventato carnale) tra suo marito e il ragazzo, esprime la sua pessima opinione sul giovane poeta, e viene picchiata dal marito per questo. In seguito, Rimbaud offre a Verlaine l'opportunità di fuggire dal mondo borghese nel quale si era rifugiato per iniziare una vita di vagabondaggio. Verlaine lascia la moglie, e per qualche anno, insieme a Rimbaud, va a vivere tra Bruxelles e Londra. In questo periodo i due poeti scrivono le loro opere più belle, ma la loro relazione è spesso turbolenta a causa del brutto carattere del più giovane. A Bruxelles, dopo un'accesa lite, Verlaine ferisce Rimbaud alla mano. Quest'ultimo non sporge denuncia, ma Verlaine viene comunque condannato a due anni di carcere con l'accusa di sodomia. Il rapporto fra i due maledetti è spezzato, e mentre Verlaine si avvicina alla fede cattolica, Rimbaud si dimentica di lui e realizza il suo sogno di partire per l'Africa.
Isabelle informa il vecchio Verlaine della recente morte del fratello, avvenuta a causa di un tumore al ginocchio, e lo prega di distruggere le poesie dal contenuto dissoluto che Rimbaud scrisse quando i due poeti erano compagni di vita. Verlaine, per il grande rispetto che prova per le opere di Rimbaud e per l'amore che dopo tanti anni prova ancora per lui, non esegue la richiesta.

L'amore non esiste, qualsiasi cosa tenga insieme le famiglie e le coppie sposate non è amore, è stupidità oppure egoismo o paura, l'amore non esiste. L'avidità esiste, l'attaccamento sull'interesse privato esiste, il compromesso esiste, ma non l'amore. L'amore deve essere reinventato! (Arthur Rimbaud)
Non mi interessa d'essere pubblicato. La sola cosa che importa è lo scrivere in sé, tutto il resto è letteratura. (Arthur Rimbaud) 
Verlaine: "La tua paura maggiore?" - Rimbaud: "Che la gente mi veda come io vedo la gente."

mercoledì 11 febbraio 2015

The Imitation Game


Dopo 50 anni di segreto di Stato, il regista norvegese Morten Tyldum porta alla luce, con il film The Imitation Game, l'eroica e triste storia di Alan Turing, matematico e crittografo britannico che durante la seconda guerra mondiale potenziò la macchina calcolatrice Bomba per decifrare i messaggi segreti tedeschi codificati con la macchina Enigma.


"Può una macchina pensare come un essere umano?" è la domanda che l'investigatore pone a Turing (Benedict Cumberbatch), indagato per atti osceni. Secondo Turing la domanda è stupida, le macchine non possono pensare come le persone perché i cervelli lavorano diversamente, un essere umano pensa diversamente da un altro essere umano. Ed è questa diversità a distinguerci dalle macchine, che possono imitarci, ma non possono mai essere come noi. Nessuno e nessuna cosa può essere come noi. E nessuno è come Turing, un genio capace di creare algoritmi e codificare codici criptati, ma decisamente in difficoltà quando si tratta di comprendere i comportamenti e le emozioni umane, e perfino di capire il sarcasmo o uno scherzo. Questa sua specie di autismo l'ha penalizzato e ostracizzato durante tutto il periodo della sua vita; era incompreso ai tempi del collegio, quando i bulli lo tormentavano, è incompreso al centro di crittoanalisi di Bletchley Park, per le sue idee visionarie e la sua inadeguatezza a lavorare con gli altri crittografi, ed è disprezzato dalla buoncostume perché omosessuale.
Una vita da outsider non affatto semplice e a lieto fine quella di Turing, che non solo non ebbe i giusti riconoscimenti per aver contribuito a mettere fine alla guerra, ma nel 1952 venne arrestato per indecenza e condannato alla castrazione chimica, condanna che due anni più tardi lo costringerà al suicidio.


The Imitation Game è perciò un omaggio alla diversità. E nonostante tutte le sue romanzature (come la scelta di chiamare la macchina di Turing Christopher in onore del suo primo amore, particolare privo di fondamento storico), il film rimane un'ottima opera che ha centrato l'obiettivo di portare alla ribalta il nome di un uomo poco noto al grande pubblico, ma infinitamente importante per la Storia.

lunedì 9 febbraio 2015

Maurice


Dopo il successo di Camera con vista, nel 1987 il regista James Ivory portò sullo schermo un'altra storia nata dalla penna dello scrittore E.M.Forster, Maurice.


Nel 1909, durante gli anni dell'università a Cambridge, Maurice (James Wilby) stringe una forte amicizia con un suo compagno di studi, il bello e ricco Clive (Hugh Grant). Clive è innamorato di lui e un giorno gli confessa i suoi sentimenti. All'inizio Maurice reagisce male alla rivelazione, ma poi, quando realizza di essere innamorato anche lui di Clive, i due iniziano una storia d'amore platonica.
La relazione continua anche dopo l'espulsione dal college di Maurice, che inizia a fare il broker a Londra. L'arresto per omosessualità del loro amico aristocratico Lord Risley, però, suscita in Clive un forte sentimento di paura. Se si venisse a scoprire che è omosessuale rischierebbe sia il nome che la carriera, per cui lascia Maurice e si sposa con Anne, una giovane e ricca ragazza di buona famiglia.
Con il cuore spezzato, Maurice decide di curare il proprio orientamento sessuale e di sposarsi come Clive. Si rivolge prima al medico di famiglia, poi ad un ipnotico. Entrambi i dottori falliscono nell'obiettivo, e Maurice, invece di innamorarsi di una donna, si butta tra le braccia del giovane guardiacaccia di Clive, Alec Scudder. Maurice è finalmente felice di aver provato il piacere carnale che gli fu negato da Clive, e ora che ha assaporato il vero amore non si vergogna più del suo orientamento. Purtroppo Alec sta per emigrare in Argentina con la sua famiglia. Maurice va a salutarlo alla partenza della nave, ma Alec non c'è. Corre alla casa di campagna di Clive, spiattella all'amico di essersi innamorato del suo guardiacaccia, e poi si dirige verso il capanno dove sa che lo aspetta Alec.



Il lieto fine può sembrare inverosimile se si pensa che all'epoca in cui è ambientata la storia l'omosessualità era considerata un reato, ma è stato fortemente voluto da Forster che voleva dare una speranza di felicità alla coppia Maurice/Alec. Importante è il messaggio che la storia ci vuole dare: sopprimere i propri sentimenti e desideri in favore del conformismo, come fa Clive, porta irrimediabilmente all'infelicità.

domenica 8 febbraio 2015

Philadelphia


Andrew Beckett (Tom Hanks) è un brillante avvocato di Philadelphia che tiene ben segreta la sua omosessualità e la sua malattia mortale ed infettiva: l'AIDS. Un'equivocabile macchietta rossa/viola (sarcoma di Kaposi) comparsa sulla sua tempia attira l'attenzione di uno dei suoi colleghi, e qualche settimana dopo Andy viene licenziato per scarsa efficienza. Andy sospetta, anzi è sicurissimo, che la vera causa del suo licenziamento è la sua malattia, e si rivolge al collega Joe Miller (Denzel Washington) per denunciare il suo ex studio legale di licenziamento illegittimo. Joe prova una forte repulsione verso gli omosessuali e, come tutti i malinformati negli anni del boom dell'epidemia, ha perfino paura di essere contagiato attraverso una semplice stretta di mano. Nonostante ciò, il suo senso di giustizia prevale sui suoi pregiudizi, accetta il caso e in tribunale prende così a cuore la condizione del suo cliente/collega tanto da trasformare un processo di licenziamento illegittimo in un processo di discriminazione sessuale rivolto non solo agli ex datori di Andy, ma all'intera società. Andy muore in ospedale poco dopo il verdetto finale, dal quale ne esce vincitore sia dal punto di vista legale che da quello morale.


Girato nel 1993 e diretto da Jonathan Demme, Philadelphia è un film di denuncia che punta il dito contro una società caratterizzata dal pregiudizio e dall'odio. La sua storia toccante e avvincente gli ha valso numerosi riconoscimenti, e l'interpretazione di Tom Hanks è stata premiata con l'Oscar come miglior attore protagonista. A dare ulteriore successo al film sono state le musiche: Streets of Philadelphia, cantata da Bruce Springsteen, ha vinto l'Oscar come miglior colonna sonora e scalato le classiche musicali di Nord America e Europa.

Voglio dirti una cosa, Andrew. Quando ti educano come hanno educato me e la maggior parte della gente in questo paese ti assicuro che nessuno ti viene a parlare di omosessualità, oppure, come dite voi, stile di vita alternativo. Da bambino ti insegnano che i finocchi sono strani, i finocchi sono buffi, i finocchi si vestono come la madre, che hanno paura di battersi, che sono... sono un pericolo per i bambini, e che vogliono solamente entrarti nei pantaloni. Questo riassume più o meno il pensiero generale, se vuoi proprio sapere la verità. (Joe Miller)
Dimenticate quello che avete visto in televisione e al cinema, non ci sarà nessun testimone a sorpresa, nessuno crollerà qui sul banco con una pietosa confessione, vi verrà presentato...un semplice fatto. Andrew Beckett fu licenziato. Il comportamento dei superiori di Andrew Beckett può sembrarvi comprensibile, ma non importa come giudicherete Charles Willer e i suoi soci dal punto di vista etico, morale ed umano, l'unico fatto che conta è che quando licenziarono Andrew Beckett perché aveva l'AIDS...essi infransero la legge. (Joe Miller)

venerdì 6 febbraio 2015

Queer as Folk (UK)


Nella mia vita ho fatto tantissimi sbagli, uno di questi è sicuramente aver visto la serie Queer as Folk UK dopo Queer as Folk US, Game of Thrones e Sons of Anarchy. Così facendo me la sono rovinata.
Non credo di aver mai guardato una serie con così poca obiettività. Fare comparazioni con il suo remake è stato praticamente impossibile. Che preferisco la versione americana forse si è capito (oltre al legame affettivo, credo che le vicende che vivono i personaggi US siano più coinvolgenti, appassionanti e divertenti), ma a rendermi la visione sconcertante sono stati Aidan Gillen nei panni di Stuart e Charlie Hunnam nei panni di Nathan. Tutta colpa della mia totale incapacità di vedere Gillen in un ruolo che non sia quello di Petyr Baelish e Hunnam in un ruolo che non sia quello di Jax Teller.




Ora che li ho visti ballare le Spice Girls al Babylon non credo che riuscirò a guardare Littlefinger e Jax con gli stessi occhi di prima.

A parte questo, la serie vale la pena di essere guardata. Ideata da Russell T. Davies ha un totale di 10 episodi (8 puntate nella prima stagione; 2 puntate nella seconda stagione) andati in onda tra il 1999 e il 2000. Ambientata a Manchester, più precisamente nel quartiere gay di Canal Street, narra la vita di tre omosessuali: Stuart, ricco pubblicitario trentenne con una vita sessuale molto attiva e promiscua; Vince, impiegato del supermercato, romantico, fanatico di Doctor Who, e innamorato del suo amico Stuart; Nathan, studente di 16 anni, ossessionato anche lui da Stuart e affamato di nuove esperienze.


Il programma prende il suo nome dall'espressione inglese "there's nought so queer as folk" che significa "non c'è nulla di strano come la gente". Il termine queer (strano) è sinonimo di omosessuale, per cui l'espressione assume il significato di "omosessuale quanto tradizione/normale".

Queer as Folk UK è sicuramente più soft del suo remake - che oltre a regalarci indimenticabili scene di sesso gratuito ha affrontato argomenti importanti quali l'AIDS, l'omofobia, e il matrimonio gay - e, data la breve durata della serie, non ti lascia il tempo necessario di affezionarti a lei e ai suoi personaggi. Ma senza di essa non ci sarebbero stati né Brian Kinney né il suo adorabile cinismo, perciò un grande grazie a questa serie.

Noi non usiamo i martelli, o i chiodi, o le pinze. Noi trapaniamo e facciamo seghe, ma in un altro senso. Noi froci. Perché io sono un frocio. Sono gay. Sono una checca, sono un finocchio. Cavalco a pelo, amo i trenini. Sono un diverso. Io faccio prove orali. Il mio sport è il salto con l'asta. Sono omosessuale. Io metto a prova le chiappe. Io sono un succhiacappelle. Io sono la regina dei cessi pubblici, me li faccio tutti. Amo il cannolo alla crema. L'ortaggio che mi piace di più è il cetriolo, la frutta che preferisco è la banana. Lo strumento che suono meglio è il piffero a pelle. Io scopo e sono scopato. Io succhio e vengo succhiato. Li scappello e li meno. E si sono fatti tutti le più belle scopate con me. Ma io non sono un pedofilo. Se c'è un sadico pervertito in questa famiglia è solo quel piccolo ricattatore lì. Quindi congratulazioni, Thomas, sei ufficialmente uscito allo scoperto. Ah, c'è un'altra cosa. Ve l'ho detto che ho avuto un bambino? (Stuart)


mercoledì 4 febbraio 2015

Maurice di E.M.Forster


Quando Forster iniziò a scrivere Maurice, nel 1913, sapeva già che non l'avrebbe mai pubblicato. Il contenuto, un amore omosessuale, era troppo scandaloso per la puritana Inghilterra post epoca vittoriana. Ma dopo l'episodio accadutogli durante una delle visite in casa dell'amico Edward Carpenter (l'amante di Carpenter, George Merrill, gli toccò il sedere), non riuscì a trattenersi dal scrivere nero su bianco il romanzo che gli si plasmò per intero nella sua mente. E così scrisse per se stesso, e per pochissimi selezionati amici, la storia d'amore platonica tra Maurice e Clive, e quella carnale e a lieto fine tra Maurice e il guardiacaccia Alec.

Con il suo Maurice Forster ci descrive la società borghese dell'Inghilterra dei primi del '900 e l'atteggiamento che questa ha nei confronti di chi considera immorale o di classe sociale inferiore. Una società ignorante, ottusa e spietata che condannava con il carcere l'omosessualità e diffondeva il pensiero che chiunque soffrisse della "malattia" di Oscar Wilde fosse destinato ad andare all'inferno. Maurice stesso inizialmente si vergogna dei propri desideri e cerca di reprimerli, di "curarsi" con l'ipnosi, ma quando si innamora del giovane Alec, e fantastica una vita insieme a lui, è un'altra questione a preoccuparlo: la differenza di classe fra lui, un distinto uomo d'affari della city, e il suo innamorato, un grezzo guardiacaccia.

Forse, a parte l'amore fra due uomini, fu anche l'unione di due personaggi di ceto sociale diverso e il loro lieto fine a convincere l'autore a non pubblicare il romanzo, "non prima della morte mia e dell'Inghilterra", scrisse. Ma un capolavoro come Maurice meritava di vedere la luce, così Forster dispose che venisse pubblicato dopo la sua morte, avvenuta nel 1970. Il romanzo uscì un anno dopo ed ebbe un discreto successo, tanto da ricavarne una versione cinematografica diretta da James Ivory.

«La signora Edna May non è bella soltanto, è anche attraente.» «Me non mi attrae di sicuro,» ribatté Maurice in tono indispettito. «Via, signor Hall, le pare un'osservazione galante, questa? Le guardi i capelli, sono stupendi.» «Io preferisco i capelli corti.» «Perché?» «Perché posso accarezzarli...» E Maurice si mise a piangere.

lunedì 2 febbraio 2015

Richiesta di grazia per 49 mila gay


Grazie al film The Imitation Game la storia del matematico Alan Turing è stata resa nota anche a coloro che con la matematica non ci hanno mai voluto avere a che fare. Per aver decrittato i codici segreti nazisti durante la seconda guerra mondiale Turing è stato considerato un eroe, eppure nel 1952 fu arrestato per omosessualità e condannato alla castrazione chimica. Due anni più tardi, depresso e umiliato, il papà dell'informatica si tolse la vita.

In Gran Bretagna il reato di omosessualità venne abolito solo nel 1967. Le persone condannate per tale reato furono più di 49 mila, di cui 15 mila sono ancora in vita. L'attore Benedict Cumberbatch (candidato all'Oscar per la sua interpretazione del matematico) e i nipoti e i pronipoti di Turing hanno chiesto al governo e ai reali inglesi una legge di amnistia e di pubblico perdono verso coloro che furono condannati per "indecenza", come è stato fatto per Alan Turing nel 2013. La petizione, che ha già raggiunto le 100 mila firme, auspica in questo modo di riscattare TUTTE le vittime delle vecchie leggi omofobe.