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giovedì 19 febbraio 2015

Poeti dall'Inferno


Non ricordo l'età esatta che avevo quando vidi per la prima volta Poeti dall'Inferno. Meno di 8 anni, questo è sicuro. Non avevo mai visto due uomini baciarsi, ne tanto meno avere un rapporto sessuale. E, al contrario di quello che si potrebbe immaginare, non ne fui affatto scioccata. Anzi, trovavo piuttosto normale che il personaggio che interpretava Thewlis (Paul Verlaine) fosse innamorato del giovane e bellissimo Di Caprio... meno normale era che Di Caprio trovasse sessualmente appetibile un uomo brutto, vecchio e pelato come lo era Thewlis nel film. Ma questo è un altro discorso...


Poeti dall'Inferno, diretto dalla regista polacca Agnieszka Holland nel 1995, è il racconto fedele della complicata relazione sentimentale che i poeti maledetti Paul Verlaine e Arthur Rimbaud ebbero tra il 1871 e il 1873. La prima scena si apre con l'incontro in un Café di Parigi tra Isabelle, la sorella di Rimbaud (Leonardo Di Caprio), e Paul Verlaine (David Thewlis). Con nostalgia e profonda mestizia, Verlaine, ormai vecchio e consumato dall'assenzio, ripercorre i tormentosi e passionali anni vissuti insieme al suo pupillo.
Venti anni prima, dopo essere stato colpito dal nuovo e straordinario modo di fare poesia di questo giovane sconosciuto delle Ardenne, Verlaine invita Rimbaud a Parigi, e rimane immediatamente folgorato dalla sua arroganza, il suo modo sfrontato e dissoluto di pensare e vedere le cose, e dalla sua bellezza e giovinezza (Rimbaud ha solo 16 anni). Verlaine, pur essendo un poeta affermato della Ville Lumière, per problemi economici è costretto a vivere con i genitori della moglie. Questa sua indigenza lo porta a bere molto e a frequentare sempre più spesso l'affascinate Rimbaud. La moglie Mathilde, incinta e gelosa del rapporto (diventato carnale) tra suo marito e il ragazzo, esprime la sua pessima opinione sul giovane poeta, e viene picchiata dal marito per questo. In seguito, Rimbaud offre a Verlaine l'opportunità di fuggire dal mondo borghese nel quale si era rifugiato per iniziare una vita di vagabondaggio. Verlaine lascia la moglie, e per qualche anno, insieme a Rimbaud, va a vivere tra Bruxelles e Londra. In questo periodo i due poeti scrivono le loro opere più belle, ma la loro relazione è spesso turbolenta a causa del brutto carattere del più giovane. A Bruxelles, dopo un'accesa lite, Verlaine ferisce Rimbaud alla mano. Quest'ultimo non sporge denuncia, ma Verlaine viene comunque condannato a due anni di carcere con l'accusa di sodomia. Il rapporto fra i due maledetti è spezzato, e mentre Verlaine si avvicina alla fede cattolica, Rimbaud si dimentica di lui e realizza il suo sogno di partire per l'Africa.
Isabelle informa il vecchio Verlaine della recente morte del fratello, avvenuta a causa di un tumore al ginocchio, e lo prega di distruggere le poesie dal contenuto dissoluto che Rimbaud scrisse quando i due poeti erano compagni di vita. Verlaine, per il grande rispetto che prova per le opere di Rimbaud e per l'amore che dopo tanti anni prova ancora per lui, non esegue la richiesta.

L'amore non esiste, qualsiasi cosa tenga insieme le famiglie e le coppie sposate non è amore, è stupidità oppure egoismo o paura, l'amore non esiste. L'avidità esiste, l'attaccamento sull'interesse privato esiste, il compromesso esiste, ma non l'amore. L'amore deve essere reinventato! (Arthur Rimbaud)
Non mi interessa d'essere pubblicato. La sola cosa che importa è lo scrivere in sé, tutto il resto è letteratura. (Arthur Rimbaud) 
Verlaine: "La tua paura maggiore?" - Rimbaud: "Che la gente mi veda come io vedo la gente."

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