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venerdì 20 marzo 2015
Pride
Il mito dice di non mischiare pesce e carne, troppe proteine secondo gli esperti. E la maggior parte delle persone, nel 1984, avrà pensato che neanche i gay e i minatori fossero un binomio da accostare... e invece, queste due categorie appartenenti a due mondi distanti anni luce, si sono unite per protestare contro la chiusura delle miniere, e questa storia non è frutto della mente dello sceneggiatore di Pride, Stephen Beresford, ma è un fatto realmente accaduto.
Il film si apre con il Gay Pride di Londra del 1984. Mark Ashton (Ben Schnetzer), attivista gay, distribuisce ai suoi amici gay e lesbiche dei secchi per raccogliere il denaro da inviare ai minatori, che da settimane sono in sciopero contro la chiusura delle miniere. La domanda che si pongono tutti è: perché mai i gay e le lesbiche dovrebbero sostenere i minatori? Cosa c'entrano con i diritti LGBT? Mark risponde che gay e minatori, apparentemente diversi gli uni dagli altri, hanno gli stessi nemici in comune: la polizia, la stampa di destra e Margaret Thatcher... della serie, il nemico del mio nemico è mio amico, perciò va aiutato. Con altri sei compagni crea il gruppo Lesbians and Gays Support the Miners (LGSM), e insieme danno inizio alla raccolta fondi. Rifiutati inizialmente dai sindacati, decidono di contattare direttamente i lavoratori di un paesino del Galles, che oltre ad accettare il loro aiuto li invita a Onllwyn per ringraziarli pubblicamente. Non vengono accolti a braccia aperte da tutti i cittadini, che vedono i gay e le lesbiche come una minaccia alla loro immagine, ma a poco a poco entrano nei cuori di quasi tutti gli abitanti, creando forti legami e inimmaginabili amicizie. Purtroppo la lotta è vana, dopo 52 settimane di sciopero i picchettanti ritornano a lavorare in miniera. Ma i minatori non si sono dimenticati della solidarietà dei loro più prolifici sostenitori, e in occasione del Gay Pride di Londra del 1985 sfilano in testa al corteo per i diritti LGBT.
La commedia, diretta da Matthew Warchus, è leggera, divertente e a tratti anche commovente. Racconta vari drammi legati alla comunità LGBT, come l'omofobia, la reazione negativa che alcuni genitori hanno verso il coming out del proprio figlio, e l'AIDS, che cominciava a diffondersi proprio in quegli anni. Racconta della lunga lotta e della grande dignità dei lavoratori delle miniere. Ma Pride racconta soprattutto della solidarietà e dell'altruismo delle persone, che sono capaci di andare oltre a qualsivoglia forma di pregiudizio.
Gay e minatori non possono essere ingredienti di un unico piatto? Be', lo sono, l'hanno dimostrato... come la paella mista ha dimostrato che il pesce si sposa bene anche con la carne.
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