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mercoledì 19 agosto 2015

Orange Is The New Black


Già per il fatto che questa serie si possa guardare LEGALMENTE in streaming su internet, per di più senza dover aspettare settimana dopo settimana una nuova puntata, fa di Orange Is The New Black una serie fantastica. Se poi ci aggiungiamo una trama intrigante e una recitazione spettacolare, allora abbiamo trovato la serie perfetta.


Prodotta dalla Netflix, e diretta da Jenji Kohan (regista di Weeds, altra serie capolavoro), OITNB è tratto dal libro autobiografico di Piper Kerman, che nei primi anni 2000 scontò una pena di 13 mesi in un carcere femminile del Connecticut per aver trasportato dei soldi legati al narcotraffico.

La storia raccontata sul piccolo schermo è un po' diversa da quella vissuta e scritta dalla Kerman. La Kohan le ha sicuramente dato più carattere, riempiendola di conflitti, momenti tragicomici e... aggiungendo un po' di relazioni lesbo. Anzi, ad esseri sinceri ci sono un bel po' di relazioni lesbo. I personaggi omosessuali, o bisessuali, sono decisamente in maggioranza rispetto a quelli etero, tanto da chiedersi se è il destino di tutte le lesbiche finire prima o poi in prigione. Ci si augura di no.


Piper Chapman deve scontare 15 mesi nella prigione di Litchfield, nello stato di New York, per aver aiutato la sua ex ragazza, la narcotrafficante Alex Vause, a trasportare dei soldi sporchi. Il reato è stato commesso dieci anni prima di questa sentenza, quando Piper aveva appena finito gli studi. Ora, trentaduenne, Piper appartiene alla classe medio-alta, produce saponi artigianali in società con la sua migliore amica  e ha come fidanzato un aspirante scrittore, Larry, il tipico bravo ragazzo, figlio di un avvocato ebreo.
Fin dalle prime ore da detenuta lo stato psicofisico di Piper verrà messo a dura prova. Oltre a procurarsi l'inimicizia di Red, cuoca e "capobranco" delle detenute bianche, ritrova in carcere la sua ex fiamma Alex, e questo riavvicinamento forzato fa vacillare il suo rapporto con Larry.



La serie, incentrata su Piper, si interessa anche delle vite delle altre detenute. Ci mostra, attraverso numerosi flashback, la loro storia prima di finire in carcere: chi erano, perché sono dentro, e chi sono ora dopo anni di detenzione. Si vengono a conoscere in questo modo le personalità più svariate di donne diverse tra loro per razza e stato sociale, che in comune hanno solo la colpa di aver infranto la legge. Tra loro troviamo una trans di colore, ex vigile del fuoco, finita dentro per truffa; una stalker ossessionata dal principe azzurro; la ragazza ricca e tossicodipendente trascurata dalla madre; una promessa dell'atletica beccata per furto; una suora attivista; ecc... Ogni personaggio cattura lo spettatore nel suo racconto personale, condividendo con lui qualche gioia, tanti dolori e un mucchio di speranze.






Il successo di OITNB si vede anche dai premi vinti al Critics' Choice Television Awards, tra i quali "Migliore serie TV commedia" e "Miglior attrice non protagonista in una serie TV commedia", e le varie nomination agli Emmy e ai Grammy. 


Infine, una menzione speciale va alla sigla, You've got time, scritta da Regina Spektor. La senti una volta, e non te la togli più dalla testa... solo a pensarci mi viene già da canticchiarla! The animals, the animals / Trapped, trapped, trapped 'till the cage is full...




martedì 30 giugno 2015

Le prime nozze gay nello stato del Texas!


George Harris e Jack Evans hanno rispettivamente 82 e 85 anni... e stanno insieme come coppia da ben 54 anni! Qualche ora dopo la sentenza della Corte Suprema, che ha reso legali i matrimoni tra le persone dello stesso sesso in tutti gli Stati Uniti, i due anziani non hanno perso tempo e sono convolati a nozze a Dallas, in Texas, uno degli stati più omofobi del Paese a stelle e strisce.
Alla fine, anche se hanno dovuto aspettare un'eternità, George e Jack hanno ufficializzato il loro amore e realizzato il loro più grande desiderio. Viva gli sposi!

domenica 28 giugno 2015

Matrimoni gay legali in tutti gli Stati Uniti!


Grande vittoria per i diritti LGBT! La corte Suprema degli Stati Uniti d'America, con cinque voti favorevoli e quattro contrari, ha dichiarato legale il matrimonio tra persone dello stesso sesso in tutti gli Stati Uniti! Prima di questa sentenza gli stati americani dove le coppie omosessuali potevano sposarsi erano 37 su 50.

Immediata la reazione positiva del presidente Obama, che su twitter ha scritto, lanciando l'hashtag #LoveWins, "oggi è un grande passo nella nostra marcia verso l'uguaglianza".


Obama non è stato l'unico a dimostrare la sua gioia per questo grande traguardo. Il mondo intero si è colorato di arcobaleno, dai monumenti più famosi (come la Casa Bianca, l'Empire State Building e le cascate Niagara) alle foto profilo dei social network (non solo della gente comune, ma anche di quelle delle multinazionali, dei film, delle serie TV, ecc..).

















sabato 23 maggio 2015

L'Irlanda dice Sì ai matrimoni gay


La Repubblica d'Irlanda è il 14esimo Paese europeo, e il 22esimo nel mondo, ad aprirsi ai matrimoni gay! Per la prima volta, tramite referendum, è il popolo ad approvare la legge.



I 3,2 milioni di irlandesi con diritto di voto hanno dovuto rispondere a una semplice domanda: volete che sia emendato l'articolo 41 della Costituzione del 1937, con l'inserimento di una nuova clausola nella sezione "Famiglia"?
La clausola recitava: Il matrimonio può essere contratto per legge da due persone, senza distinzione di sesso.


L'affluenza alle urne è stata altissima. Migliaia gli irlandesi residenti all'estero accorsi in madre patria per esprimere il loro voto.


Il 62,3 per cento dei votanti ha messo una bella X sul Sì!


Davvero un risultato pionieristico, come lo ha definito il premier Enda Kenny, per la supercattolica Irlanda, dove fino al 1993 l'omosessualità era un reato. Il primo passo sul tema dei diritti LGBT è stato fatto cinque anni fa, quando il parlamento ha approvato la legge sulle unione civili.


Un grande giorno per gli abitanti dell'isola verde, che sono scesi a festeggiare in strada questa grande vittoria!




venerdì 22 maggio 2015

Milk


Tanti onori vanno a Milk, film biografico del 2008 diretto da Gus Van Sant, che ha fatto conoscere al grande pubblico la vita e la storia di Harvey Milk, primo componente delle istituzioni statunitensi apertamente gay.


E' il 1970 e Harvey Milk (Sean Penn), assicuratore di New York, ha da poco compiuto quarant'anni. Infelice della sua vita vissuta in sordina decide, insieme al compagno Scott (James Franco), di trasferirsi a San Francisco per vivere liberamente la sua omosessualità. Apre il Castro Camera, un negozio di fotografia che ben presto diventa il punto d'incontro di tutti gli attivisti gay della città. Gli omosessuali non sono benvisti dagli altri abitanti del quartiere, in più sono continuamente perseguitati e picchiati dalle autorità. Milk, sostenuto prevalentemente dalla comunità gay (ma anche dagli anziani e da alcuni eterosessuali), si candida per la carica di consigliere comunale allo scopo di chiedere pari diritti e opportunità per tutti. Perde le elezioni ma non lo spirito di riprovarci ancora, e negli anni successivi si ricandida una seconda, terza e quarta volta finché, nel 1977, non viene eletto consigliere per il 5º Distretto, diventando il primo gay dichiarato ad assumere una carica istituzionale negli Stati Uniti. L'arguzia e la grande personalità di Milk sono decisivi ad ottenere il rigetto della Proposition 6. Pochi giorni dopo questa vittoria, il 27 novembre del 1978, l'ex consigliere comunale Dan White (Josh Brolin), che si era sempre opposto alle leggi a favore dei gay, entra in Municipio e uccide a colpi di pistola il sindaco George Moscone (Victor Garber) e Harvey Milk. La sera stessa 30 mila persone si riuniscono per una fiaccolata e marciano per le vie di San Francisco per onorare le due vittime.


Il mandato di Milk è stato breve (undici mesi),  ciò nonostante  ha fatto davvero tantissimo per il movimento di liberazione omosessuale. Come prima cosa ha incoraggiato uomini e donne omosessuali a uscire allo scoperto. Poi, appena ottenuta la carica di consigliere comunale, ha fatto approvare dal sindaco Moscone una legge per rendere illegale ogni forma di discriminazione basata sull'orientamento sessuale. Dopodiché, a seguito di una campagna e a numerose manifestazioni, Milk sconfisse la Proposition 6, legge che avrebbe permesso il licenziamento degli insegnanti dichiaratamente gay. Avrebbe potuto fare molto di più se il consigliere Dan White non l'avesse ucciso per vendetta politica. Ma quello che non sapeva White, a differenza di Milk che aveva registrato su audiocassetta «Se una pallottola dovesse entrarmi nel cervello, possa questa infrangere le porte di repressione dietro le quali si nascondono i gay nel Paese.», era che questo assassinio avrebbe reso Milk un martire per tutta la comunità gay. Ma Harvey non è solo un martire, è soprattutto un eroe, un combattente e un modello di coraggio.
Grazie a questo film, che ha vinto due premi Oscar (uno come miglior attore protagonista a Sean Penn e l'altro come miglior sceneggiatura originale) il ricordo di Milk è ritornato a vivere, come il suo coraggio e il suo messaggio di speranza.


Il 22 maggio, giorno di nascita di Milk, lo Stato della California festeggia l'Harvey Milk Day.


lunedì 18 maggio 2015

Primo ministro Lussemburgo sposa il compagno


Nell'agosto del 2014, un paio di mesi dopo che il Parlamento del Lussemburgo aveva approvato la legge che riconosce le nozze tra persone dello stesso sesso, il giovane architetto belga Gauthier Destenay ha chiesto la mano al primo ministro lussemburghese Xavier Bettel, leader del partito democratico (movimento di centrodestra). Bettel, che in un'intervista ha dichiarato "se vuoi essere un politico onesto, devi essere onesto con te stesso e accettare quello che sei", ha detto sì alla proposta del compagno con cui era già legato civilmente dal 2010 perché, come ha raccontato, "ho una sola vita e non voglio nasconderla".
Venerdì 15 maggio, nove mesi dopo la proposta, la coppia si è sposata di fronte ad un centinaio di invitati, tra cui spiccava il nome dell'ex premier belga Elio di Rupo, il primo leader apertamente gay dell'Unione Europea.
Questo, però, non è il primo matrimonio che si celebra tra un premier e una persona dello stesso sesso. Prima di Bettel, nel 2010, il primo ministro islandese Johanna Sigurdardottir sposò in seconde nozze la scrittrice e sceneggiatrice Jonina Leosdottir. Ma essendo l'Islanda fuori dall'Unione, questo fa di Bettel il primo premier dell'UE a convolare a nozze gay. Mi auguro sia il primo di tanti.
Auguri agli sposi!

domenica 17 maggio 2015

17 maggio - Giornata mondiale contro l'Omofobia


Il 17 maggio 1990 l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha rimosso l'omosessualità dall'elenco delle malattie mentali. Per questo motivo, dal 2005, il 17 maggio è stata presa come data simbolica per festeggiare la giornata mondiale contro l'omofobia.

In numerose piazze italiane l'evento è stato celebrato con flash mob, performance artistiche e campagne di sensibilizzazione.
I calciatori di molte squadre di calcio, come quelli del Livorno Calcio, per l'occasione sono scesi in campo con i lacci rainbow.

Anche l'ONU ha detto la sua contro l'omofobia. Con la campagna "siate fieri, siate alleati" ha pubblicato un video nel quale alcuni cittadini provenienti da ogni parte del mondo hanno fatto il loro coming out, senza vergogna e senza preoccuparsi dei pregiudizi.