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martedì 21 aprile 2015

The Light - HollySiz


E' in rete da settembre, ma il video con protagonista un bambino con il disturbo dell'identità di genere è diventato virale solo recentemente.
Il video in questione è quello della canzone The Light della cantante francese HollySiz.


Nelle immagini vediamo un bambino deriso dai suoi compagni di classe perché indossa un vestito viola. Ma lui si sente felice quando è vestito da femmina, si sente se stesso, lo si capisce da come si ammira allo specchio. Anche i suoi giochi, i Minipony, sono più adatti ad una bambina. E al padre questo non va giù, vorrebbe che suo figlio fosse come tutti gli altri bambini e che facesse un'attività più virile, consone al suo sesso, come giocare a basket.
L'unica ad accettare il disturbo dell'identità di genere del piccolo è la madre, che lo riempie di affetto e litiga con l'altro genitore.


Ma poi c'è la svolta. Il padre si sente in colpa per il suo comportamento e vuole rimediare. Il bambino, con il suo vestito viola, esce di scuola e vede che ad aspettarlo fuori dall'entrata, insieme agli altri papà e alle altre mamme, c'è il suo papà con indosso un vestito da donna. E' fatta, finalmente anche papà la accetta così com'è, come una femmina. La sua gioia è tale che corre ad abbracciarlo.
I bambini e gli adulti intorno a loro ridono. Ma ora non sono più risate di scherno verso qualcuno di diverso, bensì risate per una visione buffa e allo stesso tempo commovente di un padre che ama la sua creatura e accetta la sua identità di genere.


sabato 11 aprile 2015

Shameless


Achtung! Achtung! Shameless è una serie Tv che può provocare dipendenza. Si consiglia di guardarla poche puntate alla volta, onde evitare un overdose di stagioni. Per attenuare l'astinenza post-visione è raccomandato drogarsi con un'altra serie TV che crei meno assuefazione. La guarigione non è comunque garantita.

Premessa: l'argomento principale di Shameless non è il tema LGBT, bensì l'educazione e la sopravvivenza della famiglia Gallagher, che non è esattamente quella del mulino bianco. Abbandonati dalla madre Monica e avendo Frank come padre, un ubriacone egoista dall'aspetto di un senzatetto, Fiona, Lip, Ian, Debbie, Carl e il piccolo Liam passano le giornate a, come si suol dire, sfangarla. Fanno lavori malpagati, studiano, rubano, truffano, si azzuffano, scopano (i fratelli più grandi, eh!), fanno uso di alcol e droga... insomma, fanno tutto ciò che si fa per tirare avanti quando si cresce e si vive nel ghetto di una grande metropoli come Chicago. E i loro vicini non sono da meno. Anzi, sono peggio! Come Sheila, una casalinga pazza, agorafobica e perbenista con la passione del sadomaso. Oppure Kevin e Veronica, una coppia che passa più tempo a fare sesso che altro.


I motivi per cui ci si innamora di Shameless sono davvero tanti. La si ama perché è politicamente scorretta e gioca con lo humor nero. Ci si innamora di lei perché i personaggi sono dei rifiuti sociali che risolvono i loro problemi e affrontano i loro disagi nel modo più improprio e distruttivo che ci possa essere. Si ama questa serie perché quando giunge il momento del romanticismo e della tenerezza arriva sempre qualcosa a guastare tutto, e questo ci piace! Un bel vaffanculo alle scene pucciose e love-love.


Shameless vanta un pubblico di grandi affezionati, e facendo un giro su internet non ci si stupisce scoprire che tra i personaggi preferiti ci sono Ian Gallagher e Mickey Milkovich, "Gallavich" per gli shipper.
All'inizio della serie il primo è un ragazzo di 15 anni, rosso di capelli, che sogna di diventare un parà, ma che nel frattempo guadagna qualche soldo lavorando in un minimarket gestito da Kesh, il pakistano padre di famiglia che si sbatte nel tempo perso. Mickey, invece, è il bullo del quartiere, la cui unica attività è quella di picchiare la gente. E' proprio un pestaggio che li fa incontrare e poi scopare. Perché Ian e Mickey sono così, prima del sesso, invece dei preliminari, si prendono a botte.


Il personaggio di Mickey Milkovich è decisamente quello che subisce una maggiore evoluzione nel corso del programma. Agli inizi è il solito omosessuale represso che usa la violenza come mezzo di comunicazione, nasconde il suo orientamento sessuale e ostenta le sue conquiste femminili per dimostrare a tutti la sua virilità. Ma quando Ian minaccia di lasciarlo cambia completamente, ed esce allo scoperto, sfidando perfino l'ira del padre. Da quel momento in poi Mickey diventa una persona migliore, e quando a Ian viene diagnosticato il bipolarismo lui si dimostra un partner tenero e premuroso. Forse non è un caso che Mickey sia stato eletto dai fan il miglior personaggio della quinta stagione di Shameless, nonostante non sia un Gallagher!


Non resta che augurarci tante altre stagioni piene di momenti Gallavich! E... fuck off!


mercoledì 1 aprile 2015

Transparent


Amazon fa qualsiasi cosa. Vende libri, abbigliamento, alimentari... si occupa di raccolta fondi, e da non molto produce anche serie tv così straordinarie da vincere due Golden Globe. La serie in questione è Transparent, creata da Jill Soloway, già sceneggiatrice di serie TV come Six Feet Under e United State of Tara.

Non è difficile intuire di cosa parli Transparent, lo si capisce già dal titolo: Trans-Parent, genitore trans, ed è la storia di Mort Pfefferman (Jeffrey Tambor), un padre che all'età di 68 anni decide di uscire allo scoperto e rivelare ai suoi amati ed egocentrici figli il suo essere transgender.


Il percorso che porterà Mort a diventare Maura inizia vent'anni prima del coming out, nel 1994. Mort è un professore dell'università, ha una moglie e tre figli adolescenti. Sono una benestante famiglia di religione ebraica, anche se non sono particolarmente praticanti. Mort muove i primi passi nel transgenderismo travestendosi da donna e partecipando ad eventi esclusivamente per travestiti. Ma questo non basta, il suo desiderio, ovviamente, è quello di essere Maura a tempo pieno, ma i tempi sono quelli sbagliati e aspetta vent'anni, per l'appunto, per iniziare veramente la sua transizione. Ora è divorziato, in pensione, e i suoi figli sono degli adulti capaci, nella teoria, di comprendere il suo stato. La paura che affligge Mort/Maura, infatti, non è il pregiudizio della società, bensì la reazione negativa che i suoi figli potrebbero avere al suo coming out. Organizza una cena per dirglielo, ma preso dal timore di essere rifiutato e abbandonato si tira indietro e non esce allo scoperto. Alla fine i figli lo scopriranno uno alla volta e un po' per caso. La prima a farlo sarà la figlia maggiore, Sarah (Amy Landecker), che da poco ha lasciato il marito per stare con la donna con cui aveva avuto una storia al college, Tammy. Poi sarà la volta di Ali (Gaby Hoffman), la figlia più piccola. Ali è la più intelligente, ma non ha mai combinato niente nella vita, ha sempre vissuto a spese di suo padre, e dal coming out di quest'ultimo la sua identità sessuale sarà piuttosto confusa. L'ultimo a "conoscere" Maura è il figlio maschio, Josh (Jay Duplass), un manager musicale "amore dipendente" che passa da una relazione all'altra. Dei tre figli, Josh è sicuramente quello che non riesce ad accettare di avere un padre transgender, mentre Sarah è quella che da questa rivelazione ne esce meno sconvolta. Mapa (mama+papa), come lo chiamano le figlie, attraverso regali e favori cerca di non perdere l'amore dei propri figli, già piuttosto assente ancora prima del coming out.


La bellezza di Transparent, oltre al fatto di essere diretto e interpretato meravigliosamente, sta nella caparbietà e nel coraggio del personaggio di Mort/Maura che, raggiunta un'età in cui uomini e donne rinunciano ai propri desideri e si abbandonano a loro stessi, sfida le regole e intraprende un cambiamento radicale che le regalerà una seconda giovinezza. Un messaggio, questo, indirizzato a tutti quelli che pensano sia passata l'età per iniziare una transizione; non è mai troppo tardi per adeguare il proprio corpo alla propria identità di genere.